Air Dolomiti - In-Flight-Magazine, Dicembre/Gennaio 2017, Nr. 135 S. 56 (in italiano)
Il sogno di Klaus
(Storia di Giovanni de Luca)
Un ettaro di vigneto a Tavarnelle Val di Pesa, una produzione di 3mila litri di sangiovese in purezza che gli ha dato fama e prestigio. Quando stapperete la vostra prima bottiglia di “REIMITZ” capirete cosa c’è dentro.
La vita di Klaus Johann Reimitz potrebbe diventare il soggetto di un film. E sarebbe di certo una di quelle belle storie in cui la passione per l’arte e il vino è la protagonista assoluta.
Se fossimo nel XVII secolo, Reimitz sarebbe catalogabile come una vittima del “Grand Tour”, il classico viaggio che dava forma al carattere degli aristocratici e che spesso vedeva l’Italia come meta privilegiata. Ma andiamo con ordine. Il giovane Klaus ha 19 anni quando decide di lasciare la Germania per tuffarsi nel Belpaese. Vive gli ultimi anni della dolcevita romana, poi si sposta a Perugia, città dove si iscrive all’Accademia Belle Arti “Pietro Vannucci”, potendo nalmente approfondire la conoscenza dell’arte italiana.
Fa anche il restauratore nella bottega di Carlo Mancini, una delle più apprezzate della città e qui conosce molti fra i protagonisti della scena culturale di quegli anni, compreso Roberto Manetti, storico dell’arte e fratello di Sergio, suo futuro mentore in ambito enologico. Quando la famiglia Manetti decide di acquistare la Fattoria Montevertine, una grande tenuta a Radda in Chianti, Klaus estende le scienze umanistiche al mondo del vino, trovando nuovo terreno fertile per la sua creatività e dimostrando un talento non comune, che il suocero sa riconoscere e valorizzare. Grazie all’incontro con Giulio Gam- belli, uno dei massimi esperti di Sangiove- se, nascono grandi vini. Reimitz impara a conoscere nel profondo queste uve, e la sua sensibilità permette alla cantina di farsi apprezzare nel mondo.
Ma Klaus Johann Reimitz è uno spirito inquieto e nel 2006 lascia Montevertine per coltivare la sua nuova idea, dar vita ad un sangiovese in purezza capace di esaltare la vera anima di questo vitigno. Obiettivo dichiarato: poche bottiglie, qualità alle stelle, per un pubblico di palati fini.
Inizia così la ricerca del terreno giusto in cui partire con il progetto, perché per produrre un vino eccezionale occorre una vigna adeguata. La trova a Tavarnelle val di Pesa nella tenuta di Johannes Davaz, titolare dell’Azienda Agricola Poggio al Sole. Se volesse Reimitz potrebbe affabulare il giornalista di turno con descrizioni in nite della vigna e del terroir, ma da persona concreta liquida l’argomento con un sorriso mentre guarda la collina dove ha appena vendemmiato le sue preziose uve e dice semplicemente “ho tro- vato il posto giusto”. È la Vigna Boronzky: estensione 1 ettaro, 3mila litri di vino, meno di 4.000 bottiglie. Etichetta minimalista, compare solo “REIMITZ” e l’indicazione dell’annata.
Non occorrono altre parole. Procuratevi un cavatappi e sarà un’intensa esperienza.
Lo trovi da Sotheby’s:
L’enoteca sotto casa non ha nemmeno una bottiglia di Reimitz? Nessun problema, la trovate on line su www.sothebyswine.com
Dicembre/Gennaio 2017
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